Concerto polifonico-organistico nel Duomo di St. Blasius
St. Blasien, Baden-Württemberg, Germania
Un bagno di suoni di intensità inimmaginabileIl Coro Polifonico di Giavenale, nel suo concerto Duomo al
Duomo di Sankt Blasien, ha eseguito brani fino a 16 voci.
Grandiosa policoralita' dimostrata dal Coro Polifonico di Giavenale di Schio, sotto la guida di Pierdino Tisato nel Duomo di St. Blasien
ST. BLASIEN. Con il concerto del Coro Polifonico di Giavenale sotto la guida del direttore ed organista Pierdino Tisato sembrava che il Duomo di St.Blasien avesse ritrovato la sua autentica destinazione. Con la policoralità, che l'ensemble ha celebrato con fascino mozzafiato sotto la grande cupola, il pubblico era immerso in un bagno di suoni di intensità inimmaginabile.
Il concerto è cominciato con quattro brani rinascimentali cantati sulla cantoria dell'organo. "O Magnum Mysterium" di Tomas Luis da Victoria ha rivelato la sensibile, raffinata intonazione del coro, che nell' “Alleluia” si è espresso con briosa dinamica. Nel "Super flumina" di Palestrina brillavano gli splendidi soprani. Nella interpretazione di "Filiae Jerusalem" di Andrea Gabrieli convincevano, come nei brani precedenti, l’accurato fraseggio, l'equilibrio timbrico delle sezioni e l'eccellente comprensibilità del testo. "Verbum caro factum est" di Hans Leo Hassler respirava in certo qual modo tanto che sembrava inondare dolcemente l'ascoltatore. Seguivano due composizioni di Morten Lauridsen.
Ora Pierdino Tisato eseguiva la "Sonata in fa minore, op. 65 n. 1" di Felix Mendelssohn-Bartholdi. Dopo l’imponente apertura del primo movimento l'organista presentava forti contrasti dinamici, che lasciava affluire verso un mite finale corale. Placato come un canto di pura linea melodiosa era l' Adagio. L'Andante era caratterizzato dal contrasto di passaggi melodici e di accordi in continuità con il precedente. Il quarto movimento si congiungeva al primo con imponenti ondate di arpeggi e sequenze e, con un finale fulminante, ha portato l'opera ad un effetto monumentale.
Con Morten Lauridsen, le cui composizioni ricordavano suoni di campane che si smorzano dolcemente, il coro ha aperto una parte del programma dedicata a compositori contemporanei. Dopo la sonata d'organo, l'ensemble ha cambiato posto e ha cantato d’ora in poi giu' nella rotonda della chiesa. L’"Ave Maria" di Javier Busto richiama nel modo melismatico il gusto del canto gregoriano. "Lux Aurumque" di Eric Whitacre, ripetuta invocazione della luce con salti di intervalli insoliti, pone l'accento su radianti suoni alti, nei quali le voci maschili con la tenuta di suoni bassi costruivano un conciso fondamento. Con "Stetit angelus" di Giovanni Bonato e "L'acqua Dalle Fonti" di Marco Manzardo rivelava un evidente legame con la policoralita' del cinquecento, quando i coristi si distribuivano nello spazio. Nella composizione di Bonato si univano alle voci il suono di bicchieri con effetto angelico, in coerenza con il testo. Manzardo usava il mormorio di suoni, il sibilare e bisbiglio di voci, la recitazione ripetuta in diverse lingue per la invocazione dell’ "Acqua dalle Fonti". Nell’ "Agnus Dei" di Tomas Luis da Victoria a 8 voci si apriva per gli ascoltatori un enorme spazio sonoro in cui il conduttore, stando in mezzo alla rotonda del Duomo, formava il punto luminoso del triangolo, che sembrava attirare il suono voluminoso dei due cori. Ancora più intensa si viveva la magnifica sonorità spaziale del "Sanctus" di Andrea Gabrieli per tre cori a 12 voci, mentre nel "Gloria" a 16 voci per quattro cori, dello stesso compositore, si aveva l'impressione di dover stare nello stesso spazio del direttore, per percepire in pieno tutta la musica, che inondava la chiesa dai quattro angoli.
Il pubblico affascinato da questa esperienza ha tributato un caloroso applauso in piedi per diversi minuti. Così il coro si è congedato con "Ave Maria" di Busto, che ha terminato con un vellutato armonioso "Amen".
Sabato 30 luglio 2011
Direttore e organista: Pierdino Tisato
Programma
Tomas Luis da Victoria (1548-1611)
O magnum mysterium
Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594)
Super flumina
Andrea Gabrieli (1533-1585)
Filiae Jerusalem
Hans Leo Hassler (1564-1612)
Verbum caro factum est
Morten Lauridsen (1943)
O Nata Lux
Morten Lauridsen (1943)
O magnum mysterium
Organo
Felix Mendelssohn (1809-1847)
Sonata in fa minore n 1 op. 65 (Allegro moderato e serioso – Adagio – Andante recit. – Allegro assai vivace)
Javier Busto (1949)
Ave Maria
Eric Whitacre (1970)
Lux Aurumque
Giovanni Bonato (1961)
Stetit angelus
Marco Manzardo (1981)
L’acqua dalle fonti (Isaia, v.12,3)
Tomas Luis da Victoria (1548-1611)
Agnus Dei (per doppio coro a 8 voci)
Andrea Gabrieli (1533-1585)
Sanctus (per tre cori a 12 voci)
Andrea Gabrieli (1533-1585)
Gloria (per quattro cori a 16 voci)